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Viaggio tra i capolavori della letteratura italiana
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Contenuto testuale
"Viaggio tra i capolavori della letteratura italiana"
Galleria fotografica
Napoli, Biblioteca Nazionale, S.Martino 353
L'Orlando furioso di Ludovico Ariosto
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
I frammenti del Furioso occupano sei facciate del manoscritto napoletano, che costituivano in origine la parte finale (canto XLVI, str. 50-71) dell'autografo, ora conservato presso la Biblioteca comunale di Ferrara. A lungo sconosciuto agli studiosi, l'autografo è stato identificato solo agli inizi del secolo scorso.
Berlin, Staatsbibliothek, Hamilton 90
Decameron di Giovanni Boccaccio
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
È il famoso autografo del capolavoro di Giovanni Boccaccio. Il testo, disposto su due colonne è purtroppo incompleto (sono andati perduti tre dei diciassette fascicoli che componevano il manoscritto), e l’autografia è stata per lungo tempo messa in dubbio dalla presenza di errori. Nei margini compaiono anche disegni di mano del Boccaccio e interventi posteriori, come ad esempio una breve annotazione di mano di Pietro Bembo.
Piacenza, Biblioteca Comunale Passerini Landi, Ms. Landi 190
Dante, Dal Canto VI del Purgatorio
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
Della mano di Dante non resta neppure una firma. Le più antiche copie superstiti della Commedia risalgono a circa un decennio dopo la morte del poeta. Il Landiano è il più antico testimone del poema dantesco e testimonia una circolazione precoce del capolavoro dantesco nell’Italia settentrionale, confermata anche dalla provenienza dei manoscritti immediatamente successivi. Si apre con una canzone di Dante (Le dolci rime d’amor ch’io solia), e con quattro sonetti di Guittone, contiene anche due Capitoli sulla Commedia
Napoli, Biblioteca Nazionale, XVI.A.70
Storia della Letteratura Italiana di Francesco De Sanctis
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
Cinquecentocinquantatre carte sciolte di diversa tipologia accolgono la stesura della Storia della letteratura italiana utilizzata in tipografia per la composizione della princeps, presso l’editore Morano a Napoli. Il manoscritto fu donato dalla vedova De Sanctis alla Biblioteca del Museo di San Martino, costituita nel 1876 per iniziativa dell’archeologo Giuseppe Fiorelli e confluita, nel 1924, nelle raccolte della Biblioteca Nazionale di Napoli
Venezia, Casa di Carlo Goldoni, Biblioteca di Studi Teatrali, Deposito Ufficio Direzione
Il Giustino di Carlo Goldoni
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
Il manoscritto fu donato nel 1935 da Gino Rocchi di Bologna alla Biblioteca del Museo Correr, il cui fondo teatrale è stato successivamente trasferito presso la Biblioteca della Casa di Goldoni. Il Giustino appartiene al periodo che precede le fondamentali opere della riforma di Goldoni, che trasse ispirazione dall'omonimo melodramma del veneziano Niccolò Beregani, rappresentato dal 1683 a Venezia. Goldoni mantiene tutti i personaggi ma apporta modifiche sostanziali che sono espressione della sua volontà creativa e dello spirito vagamente repubblicano che affiora nella Venezia settecentesco
Visso, Museo Civico Diocesano di Sant’Agostino, Sala Leopardiana
L’Infinito di Leopardi
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
Il fascicolo, contenente sei idilli, fa parte della collezione di autografi leopardiani di proprietà del Comune di Visso che li acquistò nel 1868 e che, originariamente in sciolte, furono poi riuniti per genere in cinque fascicoli contenenti opere varie e lettere. Gli Idilli comparvero nella rivista milanese "Nuovo ricoglitore" tra il dicembre 1825 e il gennaio 1826, per primi L'Infinito e La sera del giorno festivo che furono posti in testa all'edizione del 1826 (Versi, Bologna, Stamperia delle Muse) ed entrarono poi a far parte (e con varianti) delle edizioni successive dei Canti
Napoli, Biblioteca Nazionale, C.L.XIII.25
Canto notturno di un pastore vagante dell’Asia di Leopardi
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
La stesura del Canto notturno di un pastore vagante dell’Asia: (l’“errante” fu introdotto nell’edizione napoletana del 1835 presso l’editore Starita) fu elaborata tra l’ottobre del 1829 e l’aprile del 1830 sulla base della suggestione suscitata da una nota sui Kirghisi tratta dal Voyage d’Orenbourg à Boukhara, fait en 1820 del barone di Meyendorff, recensito nel settembre del 1826 sul “Journal des Savans”. La Biblioteca Nazionale di Napoli conserva un prezioso corpus leopardiano, che comprende la stesura autografa di gran parte dei Canti, delle Operette morali, dei Pensieri e, soprattutto, lo sterminato Zibaldone, oggi raccolto in sei volumi
Firenze, Archivio di Stato, Carte Strozziane, Serie I
Uno scritto politico di Machiavelli
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
Il volume faceva parte della ricca biblioteca di manoscritti raccolta e conservata a Firenze da Carlo Strozzi (1587-1670). Di Niccolò Machiavelli sono rimaste alcune lettere autografe, nonché il manoscritto del breve testo composto nel 1503, riportante la cronaca dell'uccisione a Senigallia di Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, Paolo e Francesco Orsini da parte di Cesare Borgia, cui lo stesso Machiavelli aveva assistito durante la sua missione diplomatica al seguito del duca Valentino
SVenezia, Fondazione Giorgio Cini, FGC
Poliziano, Miscellanea
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
Il manoscritto conserva il testo (incompleto) della Centuria secunda dei Miscellanea, di cui è l’unico testimone, composto da Poliziano nell’ultimo periodo della sua vita, tra l’estate del 1493 e il settembre 1494: si tratta di un’opera filologica in cui Poliziano si dedica alla restituzione di lezioni genuine di espressioni corrotte o perdute e all’interpretazione di termini chiave dei classici o della vita greco-latina. Continuazione della prima centuria dei Miscellanea (pubblicata da Antonio Miscomini a Firenze nel 1489), di quest’opera era nota l’esistenza ma è stata ritenuta scomparsa dalla circolazione fino al suo fortunoso ritrovamento
Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. Ex.Vind.Lat.72
Gerusalemme conquistata di Tasso
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
Il manoscritto napoletano della Conquistata è il più esteso autografo tassiano pervenutoci e rappresenta l'ultimo stadio elaborativo dell'opera. La grafia rapida e incostante traccia fitte colonne oblique testimoniando il problematico rapporto del poeta con la sua scrittura
Napoli, Biblioteca Nazionale, Ms. XIII.D.79
Principi di una Scienza Nuova di Vico
Su concessione del Ministero per i Beni e Attività Culturali, è vietata la duplicazione con qualsiasi mezzo
Il manoscritto, acquistato nel 1863 dalla Biblioteca Nazionale di Napoli su disposizione del Ministero della Pubblica Istruzione proveniva dalla biblioteca privata della famiglia Frammarino che lo aveva a sua volta acquistato dagli eredi del Vico. Il testo vi figura ordinatamente e nitidamente vergato a piena pagina, con un discreto margine sul lato destro e con numerose aggiunte o varianti per lo più nello spazio libero del foglio